Tirare ad occhi aperti
di Ferruccio Berti
Il titolo di questo articolo può già di per se sembrare una contraddizione.
E’ ovvio che per tirare ad un bersaglio (e colpirlo), bisogna innanzi tutto guardare in che direzione si sta sparando, per cui… gli occhi devono essere necessariamente aperti. Il problema affrontato in questa sede è invece un altro: quello di tirare, o meglio prendere la mira, tenendo entrambi gli occhi aperti.
Per tutti, specialmente poi per chi ha una formazione come tiratore di tipo accademico da autodidatta, viene naturale traguardare gli organi di mira solamente con l’occhio dominante (sinistro o destro che sia) chiudendo conseguentemente l’altro occhio.
Fisiologicamente, i nostri occhi sono legati tra loro, questo lo sappiamo tutti. Dove guarda un occhio, guarda anche l’altro e, se per esempio, vogliamo fare una smorfia, è molto difficoltoso e richiede un notevole sforzo far divergere l’allineamento dei due occhi. Questa simmetria è vera anche relativamente alla messa a fuoco degli oggetti: se un occhio mette a fuoco un oggetto ad una determinata distanza, l’altro occhio, automaticamente “regolerà” la sua messa a fuoco alla stessa distanza.
Cosa succede quando chiudiamo gli occhi? Semplicemente che, per un meccanismo del tutto naturale, i muscoli oculari della messa a fuoco si rilassano e questi si portano automaticamente su una messa a fuoco “infinita”. Questo succede anche se chiudiamo un occhio solo, per cui, immaginando di dover tirare ad un bersaglio posto a qualsiasi distanza, chiudendo l’occhio che automaticamente si porterà alla messa a fuoco infinita, l’altro occhio dovrà fare un notevole sforzo per traguardare gli organi di mira (ricordiamo, il mirino deve essere a fuoco; non il bersaglio) che si troveranno alla distanza della lunghezza del nostro braccio. In pratica sottoponiamo i nostri occhi allo stesso sforzo che richiederemmo se volessimo guardare contemporaneamente due oggetti a due distanze diverse.
E’ anche per questo motivo che, se guardiamo i professionisti del tiro mirato, ci accorgiamo come anche loro titino con entrambi gli occhi aperti e che l’occhio che non viene utilizzato viene semplicemente “coperto” tramite l’uso di occhiali speciali con una “lente” completamente opaca e scura. Pensateci… E’ lo stesso motivo per cui, quando fate un esame dall’oculista, questo vi chiede di coprire un occhio alla volta anziché chiuderlo.
Bisogna poi aggiungere che, la visione ad occhi aperti da una migliore percezione della profondità del campo visualizzato. In un contesto in cui i bersagli si trovano a distanze variabili tra i dieci e i trenta metri, questo è molto importante e se così non fosse, madre natura ci avrebbe fatto tutti ciclopi!
Infine, ma non certo meno importante, avere entrambi gli occhi aperti aiuta tramite la visione periferica ad avere una visione completa del campo di tiro. Come fare però ad abituarsi a traguardare gli organi di mira tenendo entrambi gli occhi aperti?
Bisogna semplicemente imparare a “convivere” e, successivamente a sfruttare la differente dominanza dei nostri occhi. Non è una cosa naturale, occorre abbastanza allenamento ma, con il tempo ci si accorgerà che la differenza di visione tra i due occhi ci permetterà di concentrarci sugli organi di mira della nostra pistola senza che l’altro occhio “disturbi” dandoci una visione sfalsata del carrello della pistola e degli organi di mira che risulterebbero disassati.
Un consiglio molto semplice per poter raggiungere questo scopo è il seguente:
Dopo essersi abituati a tirare con un occhio chiuso (prima si comincia a camminare, poi a correre), non provare subito ad aprire l’altro. Vedreste solamente doppio o quasi.
Cominciate invece a socchiuderlo pian piano, come a voler far filtrare una luce troppo forte puntata sul vostro viso. Così facendo vi accorgerete di come, dopo le iniziali fatiche, nel giro di poche centinaia di colpi, l’occhio che non utilizzate per traguardare gli organi di mira si troverà quasi completamente aperto, dandovi una visione più ampia di quello che succede attorno a voi e senza disturbare l’occhio dominante nell’acquisizione del sistema visette / mirino / bersaglio.
Sembra una cosa sciocca ma, diversi tiratori, dopo aver provato questo piccolo trucco, hanno esclamato: “Funziona!!”. E, dopo aver preso questa abitudine, se si vuole tornare a mirare con solo l’occhio dominante aperto, la cosa diventa veramente difficile e innaturale..