La regolazione del tiller
La regolazione del tiller
Sistemazione del tiller
Molti archi compound moderni prevedo l’uso di un tiller pari. Ma poiché l’arco compound costituisce un sistema chiuso, tecnicamente non è necessario che ci sia questa parità (la cosa è diversa per l’arco ricurvo, che non è un sistema chiuso).
Si può quindi modificare il tiller, se questo serve per migliorare le sensazioni che l’arciere ha sull’impugnatura, modifica che si fa variando il n° di giri delle viti di bloccaggio dei flettenti.
La messa a punto del tiller
Prendere 9 dischi di carta bianchi e contrassegnarli “tiller 0” – “tiller ¼, ½, ¾, 1 giro sopra” – “tiller ¼, ½, ¾, 1 giro sotto”.
Tirare 6 frecce a 60 m su ogni bersaglio, col tiller indicato su ciascuno di essi. Valutare quale è il tiller che ha permesso di ottenere la rosata migliore.
Chi può eseguire questa messa a punto
Perché la messa a punto sia effettiva tutte le frecce devono essere tirate allo stesso modo e sempre mirando al centro del bersaglio. L’esperienza dell’autore dice che questo non è mai ottenuto da un arciere medio, mentre un professionista è in grado di ottenere un’ottima rosata qualsiasi sia il tiller provato.
Quindi… Chi ritiene che questa messa a punto sia importante, dice che serve ad ovviare al fatto che i due flettenti di un compound non sono mai perfettamente uguali fra di loro.
Ma se anche fosse così, la cosa non avrebbe nessuna importanza: come già detto l’arco compound, con le sue ruote ed i suoi cavi, è un sistema chiuso: tutto è sempre reso uguale all’apertura completa! L’autore ha eseguito esperimenti che confermano pienamente la cosa: nessun movimento dell’arco, qualsiasi sia il tiller e qualsiasi sia la posizione del laser applicato all’arco
per controllarne il movimento.
Per concludere:
dopo tutti gli esperimenti fatti, l’autore afferma che la messa a punto del tiller serve solo per la mente dell’arciere che l’esegue.
Se si pensa che serva, la si faccia, ma meccanicamente e scientificamente la cosa è inutile.
(Tratto da “Arco a prova di idiota” di Bernie Pellerite)